Rappresentiamo, insieme ad altri, ciò che ci sentiamo di dire a chi ci ha portato a questa situazione
Ill.mo Signor Presidente della Repubblica, Chiar.mo Prof. Sergio Mattarella,
le scriviamo a nome dello Sport, valore educativo ed identitario nazionale, per esprimerle tutta la riconoscenza per aver preservato tale risorsa del Popolo Italiano da affossamenti di comodo del sistema politico.
Riconoscenza piena altresì a lei, Ill.mo Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Avv. Giuseppe Conte per aver danneggiato in un primo tempo lo sport tutto con incaute affermazioni in diretta televisiva, avallando poi, dopo una settimana di inutili controlli da lei caldeggiati – tutti positivi circa il rispetto delle regole -, la chiusura dello sport nazionale, con un danno irreversibile per l’industria della salute e del movimento, che comporterà la debacle di Società Sportive, Piscine, Palestre, Imprese dell’indotto e perdite di posti di lavoro, che, per convenienza politica, non risulteranno nel computo disoccupazionale, essendo per l’80% lavoratori atipici e non censiti.
Riconoscenza rinnovata anche a lei Ministro della Salute, Dott Roberto Speranza, nonché al Ministro della Cultura, Dott Dario Franceschini, affiancati dai sedicenti esperti del CTS e dell’ISS: grazie soprattutto a Voi, gli impianti sportivi e le piscine in particolare (lo sanno gli esperti che il cloro nelle vasche uccide il Covid-19?) sono ora preclusi ai cittadini italiani, mentre i medesimi sono costretti ad assembrarsi sui mezzi pubblici perché questo Governo non è riuscito a pianificare una soluzione idonea. Più semplice chiudere lo sport, i cui contagi sono isolati e rari, come invece non avviene nei centri commerciali e nei mercati, nelle vie dei centri urbani, nei trasporti pubblici.
Riconoscenza particolare rivolgiamo a coloro che dovrebbero istituzionalmente difendere lo Sport, perché occupano i posti di potere del sistema sportivo, su tutti lei, Dott Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport, che oltre a non impedire la chiusura dei centri sportivi, da oltre un anno non riesce a completare l’iter della legge delega dello sport, lasciando tale settore senza regole chiare, mentre precipita in una crisi insanabile.
Riconoscenza alle Istituzione Sportive tutte, più preoccupate del numero di mandati e di diatribe elettorali che della difesa di ambienti vitali perché la pratica sportiva possa essere svolta, vitali non solo per la preparazione degli atleti, ma soprattutto per la popolazione italiana, che ora non può più disporre delle sicurissime strutture sportive, dopo ingenti investimenti anti Covid-19: grazie a questa chiusura, il 60% delle strutture sportive fallirà, con un danno incalcolabile per l’occupazione, l’economia, la salute dei cittadini e il loro diritto al movimento.
Infine un grazie sentito a tutti Voi dalla maggioranza più silenziosa del Paese, quella più indifesa: 9,8 milioni di italiani che non hanno voce ed ascolto, i bambini e i minorenni che avrebbero diritto all’attività motoria e che invece vengono dimenticati, perché non portano voti. Un Paese civile si preoccuperebbe della salute, della sicurezza e dell’educazione motoria di chi rappresenta il futuro di una nazione. Ma non è certo una priorità per chi ha fatto dell’ignoranza motorio-sanitario-educativa il vessillo che lo distingue e che lo distinguerà per sempre nella storia della Repubblica italiana.
Il Vostro si chiama fallimento che condanna un Paese a perdere le forze più vitali e dinamiche della società e dell’economia.
E’ grazie a tutti Voi se lo Sport nazionale muore. Lo ricorderemo e lo faremo presente al Popolo Italiano.
Marco Tornatore per AcquaNet