Le indicazioni varranno sia per le piscine pubbliche che per le turistico ricettive.

Dopo innumerevoli trattative,  Governo e Regioni sono arrivati all’accordo ed è stato finalmente steso un documento unitario che detta le “Linee di indirizzo per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative”.

Nel documento, per una volta scritto in maniera chiara, vengono fornite le direttive da applicare nella ristorazione, negli stabilimenti balneari, negli hotel, nei negozi, nei mercati, negli uffici, nei musei, nelle biblioteche, nelle palestre, nella manutenzione del verde e nelle piscine.

Queste linee guida dettano gli indirizzi generali. Ogni azienda e/o ogni piscina dovranno applicarle nel loro contesto stendendo uno specifico protocollo da allegare al già esistente dvr (per le aziende)  o documento di autocontrollo. (per le piscine). Nel caso in cui questo documento non esistesse, sarebbe il caso di redigerlo il prima possibile; è infatti probabile che quest’anno i controlli aumenteranno!

Le linee di indirizzo per le piscine sono riassunte in 2 pagine. Il concetto principe è quello del rispetto della disinfezione e del distanziamento sociale fra i fruitori della piscina che, oltre al classico metro di distanza fra le persone, prevede un’area di rispetto di 7mq sia in acqua che nel solarium. Le piscine dovranno dotarsi di soluzioni idroalcoliche e le attrezzature comuni (i lettini) dovranno essere disinfettate ad ogni cambio di persona. Viene alzata la concentrazione del cloro attivo libero (tra 1 e 1,5 mg/lt.). Questo parametro, così come gli altri già previsti dalla “tabella A” dell’Accordo Stato-Regioni del 2003, vanno assolutamente garantiti. La rilevazione dei parametri dell’acqua andrà fatta almeno ogni due ore; speriamo sia l’occasione per convincere tutti i possessori di piscine aperte al pubblico ad installare sistemi automatici di disinfezione. Restano poi obbligatorie le analisi microbiologiche: la prima andrà fatta prima dell’apertura al pubblico della piscina, le successive ogni mese.

Queste linee di indirizzo si applicano alle piscine pubbliche ed a quelle inserite nelle strutture turistico ricettive. Stranamente sono escluse quelle alimentate ad acqua termale e  di mare (scelta comprensibile per i parametri dell’acqua, meno per la parte solarium) così come non sono citate le piscine condominiali, forse perchè i condomini non rientrano fra le “attività”.  In mancanza di linee guida specifiche, come Associazione si Settore, riteniamo che queste siano applicabili, per assimilazione, anche alle piscine condominiali, ovviamente redigendo un protocollo specifico da allegare al documento di autocontrollo della piscina.

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